RETE NAZIONALE COMUNITÀ LUDICHE TRADIZIONALI
Tutte le comunità della rete italiana di Tocatì hanno partecipato attivamente e sono state coinvolte nel processo di candidatura multinazionale e nella preparazione del dossier dal 2016. In Italia, dal 2017 sono state raccolte dichiarazioni di consenso da parte delle comunità e lettere di sostegno da parte di ONG e istituzioni. Le dichiarazioni di consenso sono state scritte da Comunità, Gruppi ed Individui (CGIs) della rete Tocatì, protagonisti con AGA del processo di salvaguardia e impegnati nella diffusione di buone pratiche di salvaguardia. Le comunità sono sostenute nei loro sforzi da ONG, Università, Istituzioni locali, regionali e nazionali, che hanno fornito lettere di supporto alla candidatura:
ONG nazionali italiane
UNPLI – Unione Nazione Pro Loco d’Italia
MIMAP – Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari-Palermo
Associazione Sant’Antuono & Le Battuglie di Pastellesse, Macerata Campania CE
SIMBDEA – Società Italiana per la Museografia e i Beni DEA, c/o Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, Palermo
Associazione Italiana Beni Patrimonio Mondiale
Associazione Giovani UNESCO
Cattedra Antropologia Culturale Università degli Studi di Chieti-Pescara
Cattedra Unesco “Paesaggi Culturali del Mediterraneo e Comunità di Saperi” – Università degli Studi della Basilicata
Università di Verona
Amministrazioni locali e regionali:
Comune di Verona
Comune di Rialto
Comune di Ollolai
Comune di Mel
Comune di Novara di Sicilia
Comune di Mede
Comune di Pienza
Comune di Urbino
Regione Veneto
Ufficio Regionale per l’Istruzione (USR) della Regione Veneto
Regione Lombardia
Rete Nazionale Comunità Ludiche Tradizionali
Gli Amici della Bala Créela istituiscono formalmente la loro associazione nel 2019 e subito si danno da fare con grande entusiasmo per far conoscere il loro gioco: acquistano palline con cui giocare, magliette per i componenti della squadra e realizzano un album fotografico dei giocatori. Un gemellaggio con la Pantalera piemontese, incontrata a Verona in occasione della XVII edizione di Tocatì, ha dato ulteriore forza al gruppo che si impegna a trasmettere il gioco sferistico della Bàla e la sua memoria alle nuove generazioni.
“Per noi il programma Tocatì è stato come la molla di un carillon. Ci auguriamo che questa candidatura vada a buon fine e che Tocatì sia iscritto nel Registro delle Buone Pratiche dell’UNESCO, per il bene delle generazioni future.”
Associazione Amici della Bàla Creèla
Gianico, Val Camonica, Brescia,
Le Battuglie di Pastellessa partecipano da molti anni al festival Tocatì con il gioco del Palo di sapone e con le esibizioni musicali dei Bottari di Macerata Campania. La festa più nota in cui possiamo incontrarli è l’annuale ‘A Festa ‘E Santantuono: un momento di svago e aggregazione per tutta la comunità, che immacabilmente partecipa numerosa all’evento. In questa occasione il gioco e la musica tradizionale sono da sempre riconosciuti come espressioni del patrimonio culturale del territorio.
“L’UNESCO fin dalla sua istituzione ha contribuito a preservare la pace attraverso la coscienza e il rispetto della cultura del prossimo. Il programma Tocatì, riflettendo appieno i principi e gli obiettivi della Convenzione UNESCO del 2003, rappresenta per noi una buona pratica di salvaguardia da applicare come modello nelle comunità.”
Associazione Sant’Antuono & le Battuglie di Pastellessa
Macerata Campania, Caserta, Campania.
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La comunità ludica delle Bijè è costituita da un gruppo di giocatrici di ogni età impegnate nella trasmissione di questo gioco di birilli come strumento di convivenza pacifica e di confronto tra culture. Consapevoli del ruolo culturale e storico del loro gioco, le donne dei birilli di Farigliano si impegnano tutto l’anno a far conoscere le Bijè, tanto durante la manifestazione principale del paese La Festa del Bun Vin, quanto all’interno del Festival Tocatì. Un gioco che fisicamente richiede destrezza, mira e abilità ma di cui allo stesso tempo è riconosciuta la grande importanza a livello sociale.
“Il gioco delle Bijè è un gioco femminile. Il merito delle donne della Comunità del gioco delle Bijè non è solo quello di aver conservato nei millenni il gioco dei birilli, mantenendo figure, forme e gesti dei riti antichi, ma di averlo portato nella quotidianità come esempio di ribellione e affermazione nei confronti del potere maschile.”
Associazione Birilli di Farigliano – Gioco delle Bijé
Farigliano, Cuneo, Piemonte.
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Il Centro Nautico di Bardolino promuove la tradizione della voga in piedi su Bissa, imbarcazione tradizionale del lago di Garda. Dal 2018 la Lega Bisse partecipa attivamente alle iniziative di AGA e nel 2019 partecipa per la prima volta a Tocatì con una delegazione tutta al femminile. Il vogare in Bissa rappresenta per questa comunità un trait d’union con le proprie radici pescherecce e una manifestazione tangibile dell’intimo legame degli abitanti col territorio e col lago.
“L’UNESCO è per noi l’emblema più alto di come la promozione e la tutela delle diversità culturali, la valorizzazione delle tradizioni e della loro dignità, ci rivelino che l’umanità è una e unica, accomunata dalla voglia di condivisione e di pace. Il programma Tocatì è l’occasione per condividere la nostra esperienza e divulgare la nostra tradizione, con l’obiettivo di mantenere viva la nostra disciplina ma soprattutto con l’obiettivo di trasmettere la passione che ci anima alle nuove generazioni: i rematori e le rematrici di domani.”
Centro Nautico Bardolino, Lega Bisse del Garda
Bardolino, Verona, Veneto.
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Il gioco del Cacio al Fuso di Pienza si svolge ogni anno in occasione della Fiera del Cacio in Piazza Pio II, da sempre cuore pulsante della città e luogo in cui la comunità si riunisce per celebrare i propri riti. Il gioco, anticamente praticato nelle aie dei poderi e nelle piazze, consiste nel far rotolare una forma di formaggio stagionato verso il centro di un bersaglio indicato da un fuso conficcato nel terreno. Lo strumento di gioco, il cacio, rappresenta il legame con le produzioni del territorio e rievoca l’antica usanza dei pastori di testare la stagionatura delle forme di formaggio, trasformatasi, nel tempo, in gioco.
“Ci auguriamo che questa candidatura vada a buon fine e che Tocatì sia iscritto nel Registro delle Buone Pratiche dell’UNESCO, per il bene delle generazioni future. Perché per noi l’UNESCO significa proprio questo.”
Pro Loco Pienza
Pienza, Val d’Orcia, Siena.
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Il gioco della Capanna deve il suo nome al modo di indicare il tiro migliore che un giocatore può ottenere lanciando una forma di panforte su un tavolo, spingendolo il più distante possibile senza farlo cadere. Il Panforte, vero protagonista del gioco, è un dolce toscano dalle origini molto antiche, che necessita di essere battuto prima di essere consumato: da qui l’origine della Capanna, che coinvolge ogni anno nel periodo natalizio più di 120 giocatori e giocatrici che si sfidano nelle osterie del paese.
“Il programma Tocatì è per noi un’esperienza unica. Vedere giocare tanti giocatori a giochi antichi e diversi è veramente emozionante. Partecipare al Festival Tocatì rappresenta anche un momento di diffusione del nostro gioco e della riscoperta di vecchie tradizioni che nelle nuove generazioni rischiano di perdersi.”
Gruppo Gioco della Capanna
Santa Fiora, Grosseto, Siena.
I Fiö e Fiulät d’lä lippä partecipano al Tocatì con il gioco della Ciaraméla fin dalla sua prima edizione e da molti anni prendono parte alle iniziative del programma Tocatì a livello nazionale e internazionale. Il gioco della Ciäraméla è un gioco di bastone trasmesso di generazione in generazione che consiste nel lanciare il più distante possibile un pezzo di legno più piccolo, colpendolo con un bastone. A livello mondiale esistono moltissime varianti di questo gioco e questo rende la Ciäraméla, e più generalmente la Lippa, uno strumento di dialogo tra culture.
“La partecipazione al Festival e al programma Tocatì ci ha permesso di instaurare rapporti di amicizia, di scambio culturale e ludico con altre comunità, ma soprattutto ci ha resi maturi per far evolvere una una realtà oramai consolidata, che tramanda lo spirito del gioco della lippa di generazione in generazione”.
Associazione Fiö e Fiulät d’lä lippä
Mede, Pavia, Lombardia.
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La Corsa con la Cannata è una gara riservata unicamente a giovani donne che si svolge ogni anno in occasione del Gonfalone di Arpino. Le giocatrici si sfidano in velocità tenendo sulla testa la Cannata, un recipiente di terra cotta colmo d’acqua che può pesare sino a 15 kg. Quest’anfora di terracotta è simbolo del legame con il territorio della Ciociaria e viene portato sul capo da 7 giovani concorrenti vestite con costumi tradizionali. Questa comunità partecipa da molti anni al festival Tocatì e si impegna con AGA tutto l’anno per salvaguardare il gioco tradizionale.
“Il nostro gioco è per la nostra comunità un collante, ci divide per pochi giorni ma ci unisce per tutto il resto dell’anno, il tutto all’insegna della tutela delle nostre antiche tradizioni.
Partecipare al programma Tocatì è per noi un punto di riferimento e di confronto di idee con le altre comunità, ci rende ancora più orgogliosi del testimone che portiamo avanti per le nuove generazioni.”
Associazione Pro Loco Arpino
Arpino, Frosinone, Lazio.
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La federazione FENT – Federachon Esport Nohtra Tera tutela, promuove e ricerca i giochi e sport tradizionali della Valle d’Aosta come il Fiolet, il Palet, la Rebatta, lo Tsan e la Moura. Da molti anni partecipa al festival Tocatì alternando la presenza di queste pratiche per farle conoscere al di fuori del proprio territorio, dove vengono promosse e valorizzate durante tutto il corso dell’anno.
“I nostri giochi sono per la nostra comunità un fenomeno culturale radicato nella tradizione locale che ha trovato terreno fertile per affermarsi nonostante i profondi cambiamenti sopravvenuti nel tessuto sociale e le molteplici sollecitazioni di un mondo in rapida evoluzione. Il programma Tocatì è per noi una grande opportunità per confrontarci e perseguire progetti di scambio culturale con l’obiettivo comune di promuovere il valore dei giochi tradizionali e farli conoscere alle nuove generazioni.”
FENT – Federachon Esport Nohtra Tera
Valle d’Aosta
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La comunità monterossina del Gioco delle Noci da molti anni si impegna per recuperare e promuovere i giochi tradizionali del paese delle Cinque Terre di Monterosso al Mare, con particolare riguardo al Gioco delle Noci. L’Associazione Consorzio Turistico 5 Terre ha da subito aderito con convinzione al Protocollo di Verona di AGA, ritenendolo un valido strumento per la salvaguardia del Gioco e Sport Tradizionale. Per la comunità del Gioco delle Noci Associazione Giochi Antichi rappresenta una cornice istituzionale che può affiancare e sostenere le iniziative promosse con spontaneità dalle giocatrici del paese.
“La partecipazione ripetuta di Monterosso alla manifestazione veronese del Tocatì ha consentito la presa di contatto con un livello più ampio su scala nazionale e internazionale, rafforzando la convinzione che quanto era portato avanti rappresenti un qualcosa di imprescindibile e irrinunciabile.”
Associazione Consorzio Turistico 5 Terre
Monterosso al Mare, La Spezia, Liguria.
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Il Circolo Sportivo Olimpia partecipa da molti anni al Festival Tocatì e alle iniziative promosse da AGA durante l’anno per promuovere la salvaguardia del gioco tradizionale del Lancio col Maiorchino. Questo gioco si pratica a squadre maschili e femminili e consiste nel lanciare una forma di formaggio stagionato lungo le vie di Novara di Sicilia con lo scopo di raggiungere per primi il traguardo, detto sarvaù.
“Il gioco è per la nostra comunità un momento di socializzazione e di appartenenza al territorio: non è il culto del passato ma il senso della continuità e della sacra importanza del permanente nonché l’unica immortalità accessibile alla storia.”
Associazione Circolo Olimpia
Novara di Sicilia, Messina, Sicilia.
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La comunità della Morra di Barbariga è iscritta al CONI dal 2005 e conta 119 giocatori. Per far conoscere il gioco della Morra, che consiste nell’indovinare la somma dei numeri che vengono mostrati simultaneamente con le dita dai giocatori, l’ASD Compagnia della Morra ha partecipato al festival Tocatì nel 2019. Lo scopo oggi è quello di tornare nelle piazze per far conoscere nuovamente questo gioco, bandito dai luoghi pubblici nel ventennio e tutt’ora penalizzato dalle normative. La morra è oggi praticata nei contesti festivi e introdotta nelle scuole, per la grande attinenza con l’insegnamento dell’algebra.
“L’entusiasmo regalatoci dalla partecipazione a Tocatì 2019 ci ha dato la forza e la voglia di continuare a proporre il Gioco della Morra nel nostro territorio, per invogliare i giovani a riscoprire e praticare questo antico gioco.”
ASD Compagnia della Morra
Barbariga, Brescia, Lombardia.
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L’Associazione Palla Eh! di Ciciano partecipa alle attività della rete nazionale di AGA sin dai primi incontri del 2002 e ha preso parte al festival Tocatì in diverse edizioni. Gioco popolare di origini romane, il gioco della Palla Eh! è da sempre praticato nelle vie del paese: due squadre da cinque giocatori ciascuna si sfidano lanciando con le mani una pallina cucita artigianalmente. Il grido “Eh!”, fatto dal mandatore prima di lanciare la pallina, dà il nome al gioco. La pratica si concentra tra luglio e settembre e ha come protagonisti giocatori e giocatrici di ogni età e cultura, provenienti da sei comuni della provincia di Grosseto. Attraverso questo gioco l’Associazione Palla Eh! restituisce al gioco i piccoli borghi, che rischiano di essere dimenticati o soffocati dalla presenza di auto e di divieti, favorendo l’inclusione dei nuovi abitanti e la coesione sociale.
“Il programma Tocatì è per noi l’opportunità di confrontarci con altre comunità e di creare delle reti ludiche, fondamentali per rafforzare le possibilità di tutela, salvaguardia e promozione del gioco.”
Associazione Palla Eh!
Ciciano, Grosseto, Toscana.
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L’Ente Disfida del Bracciale è un’associazione culturale impegnata nella salvaguardia della pratica del Gioco del Pallone Col Bracciale. Il gioco consiste in una sfida a squadre che vede fronteggiarsi uomini e donne intenti a rilanciarsi una palla, colpita con forza tramite un bracciale appuntito di legno. L’Ente ha aderito alle attività promosse da AGA sin dai suoi esordi del 2002, ritenendo il lavoro dell’associazione prezioso per promuovere la consapevolezza sul gioco come espressione del patrimonio culturale di una comunità.
“Essere riconosciuti dall’UNESCO per noi sarebbe non solo la ciliegina sulla torta, ma anche l’inizio di un nuovo percorso fondato su una maggiore tutela e un maggiore riconoscimento, che permetterebbe a tutti i giochi tradizionali di essere ulteriormente valorizzati nel loro ruolo non soltanto ludico, ma soprattutto culturale, aggregativo e sociale.”
Ente Disfida del Bracciale
Treia, Macerata, Marche.
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Il Pallone Elastico alla Pantalera è un gioco profondamente radicato nella tradizione contadina piemontese e ligure. Antica variante della Pallapugno, la Pantalera è un gioco molto praticato nelle piazze dei paesi della Langa, Roero, Monferrato e dell’entroterra ligure. Questi territori si sfidano ogni anno al “gioco del balôn” in un campionato italiano che coinvolge oltre 30 paesi del territorio. L’attività di piazza, spontanea e di origine popolare, coinvolge attivamente gli abitanti del luogo, mantenendo lo spirito campanilistico, di comunione e di socializzazione. Una dimostrazione? La partecipazione, nel 2019, della comunità ludica bresciana della Bala Créela, conosciuta in occasione della XVII edizione di Tocatì, accolta con grande convivialità.
“Un grande ringraziamento va all’AGA che si è attivata per promuovere manifestazioni di alto impatto sociale e culturale come il Tocatì. La nostra associazione ha sottoscritto con convinzione il Protocollo di Verona nel 2018 e partecipa sistematicamente all’iniziativa “Tocatì un patrimonio condiviso. Le giornate dell’immateriale.”
ASD – APEP “Associazione Sportiva Dilettantistica Pallone Elastico alla Pantalera”
Langhe, Piemonte, Liguria.
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La Cooperativa l’Innesto è impegnata attivamente nella salvaguardia del gioco tradizionale del Pirlì, un antenato del flipper, e collabora continuativamente con Associazione Giochi Antichi sin dal 2002: ha contribuito alla stesura del Manifesto di AGA e alla costituzione di una rete nazionale delle comunità ludiche italiane. Tra le comunità protagoniste delle prime edizioni di Tocatì, la Cooperativa ha promosso parallelamente, attraverso la pratica del gioco del Pirlì, il sentimento di appartenenza al territorio della Val Cavallina e la condivisione di importanti valori universali tramite il gioco. Grazie a un progetto europeo, in collaborazione con AGA, ha realizzato un parco tematico chiamato La valle in gioco.
“Ogni anno migliaia di studenti di ogni ordine e grado, visitano il parco e si approcciano ai giochi con entusiasmo, stupore e gioia, portandosi dentro la consapevolezza che giocare vuole dire divertimento collettivo che vive sull’apporto personale di ognuno: il gioco permette ai partecipanti di alimentare l’auto aiuto, la gioia dell’incontro e del confronto, la pace.”
Cooperativa Sociale l’Innesto
Gaverina Terme, Bergamo, Lombardia.
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Il gioco della Rouotta è un gioco di bocce che si svolge ogni anno il 26 dicembre, all’aperto, qualsiasi siano le condizioni climatiche. Neve o pioggia non impediscono ai giocatori e giocatrici di ogni età di sfidarsi in strada, nelle mulattiere o lungo le strade comunali. La Pro Loco di Lillianes è stata a Tocatì nel 2008, 2013 e 2019, dove ha fatto conoscere la pratica della Rouotta grazie anche alla partecipazione di un elevato numero di giovani del paese.
“Durante le edizioni passate a Verona abbiamo trovato un clima di comunione che ci ha fatto sentire a casa. Abbiamo avuto l’occasione di creare ricordi di gruppo che porteremo sempre con noi, grazie ad AGA che sa accogliere sempre in maniera impeccabile le comunità ospitate. Partecipiamo anche all’iniziativa “Le Giornate dell’Immateriale”, un momento forte di scambio, di reciproca conoscenza e consapevolezza”.
Pro Loco Lillianes
Lillianes, Aosta, Valle d’Aosta.
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L’Associazione Oltrefossa da molti anni partecipa al festival Tocatì per far conoscere il gioco tradizionale di Sbürla la Rôda, una pratica che consiste nello spingere il più veloce possibile, a squadre, una rotoballa di paglia lungo un percorso prestabilito. Lo strumento di gioco rimanda fortemente alle origini di questa attività ludica, che ricorda le ruote dei mulini natanti un tempo numerosi lungo il Po, con i suoi argini, boschi, pioppi e pievi. Insieme ad AGA, l’Associazione Oltrefossa collabora da anni per costruire un contesto locale attento alla salvaguardia dei Giochi e Sport Tradizionali come strumento per favorire relazioni sociali e una vita di comunità. La Sagra di Fossacaprara, evento principale per la comunità di Sbürla, è un importante momento identitario legato al gioco, alla cucina tradizionale e allo stare insieme.
“Il programma Tocatì è per noi una occasione unica per uscire dall’isolamento territoriale e tessere nuove relazioni con altre comunità ludiche che condividono i medesimi bisogni e obiettivi. Grazie al Tocatì, in questi anni abbiamo tessuto amicizie con la comunità del Cacio al Fuso di Pienza (SI), i Trampolisti di Schieti (PU), i Fiö della Lippa di Mede (PV) e da quando ci siamo conosciuti li invitiamo alla nostra sagra con i loro giochi.”
Associazione Oltrefossa
Fossacaprara, Cremona, Lombardia.
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Lo S-ciànco, il più corto dei due attrezzi con i quali si gioca a questo gioco di bastone, è conosciuto nella lingua italiana con il nome di lippa. Il gioco ha origini molto antiche e ve ne sono alcune testimonianze presso il Petrie Museum di Londra, che ospita alcuni reperti risalenti alla XI/XII dinastia, catalogati come lippe. Il gioco è praticato capillarmente in molti territori di Europa, Nord-Africa e Asia, come ad esempio Spagna, Francia, Polonia, Croazia, Slovenia, India, Sri Lanka e in Italia viene praticato in molte regioni, assumendo di volta in volta differenti denominazioni: Rella a Milano, Nizza a Roma, Mazza e Pivezo a Napoli, Ciärämèla a Pavia. La sua ampia diffusione alle diverse latitudini rende questo gioco uno strumento perfetto per il dialogo tra le culture e la cooperazione internazionale.
“Sicuramente l’obiettivo più importante raggiunto dall’associazione è stato quello di riuscire a dare una forma a questa comunità, che ha visto partecipare squadre di ogni tipologia e composizione: da quelle provenienti dai monti della Lessinia, ad altre composte esclusivamente da giocatrici o da ragazzi di origini srilankese, che ogni anno si ritrovano a contendersi la vittoria, riproponendo nei centri urbani della provincia una cultura territoriale altrimenti difficilmente trasmissibile”
Associazione Giochi Antichi
Verona, Verona.
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L’antica lotta sarda della S’Istrumpa ha radici antichissime, risalenti al periodo nuragico. S’Istrumpa nasce con forti riferimenti alla tradizione pastorale e contadina, viene praticata dai pastori durante la tosatura delle pecore, la mietitura del grano e nelle feste paesane. Negli anni 60 e 70 viene ripresa durante le visite di leva per il reclutamento militare. Riconosciuta come forte elemento identitario e aggregativo, la lotta S’Istrumpa viene promossa e trasmessa da appassionati lottatori in iniziative locali, nelle scuole e, in maniera assidua, al festival Tocatì.
“Da molti anni partecipiamo con entusiasmo al Festival Tocatì e crediamo che la nostra presenza sia tra le più assidue e gratificanti, è un momento d’incontro con le tante comunità ludiche presenti, è un momento di aggregazione. Il Festival Tocatì è per noi un’occasione molto importante, è una vetrina che si apre al mondo dei giochi tradizionali. Soprattutto riteniamo importantissimo il lavoro che svolge Tocatì inteso come ‘comunità di comunità’.”
Federazione S’Istrumpa
Ollolai, Nuoro, Sardegna.
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Il Gioco dello Stù è un gioco di carte e di fortuna praticato nel periodo natalizio a Montorio al Vomano, Abruzzo. Il gioco, semplice e intuitivo, è praticato da giocatori e giocatrici di ogni età in spazi pubblici come bar e osterie. Giocare a Stù favorisce il senso comunitario e aggregativo. Grazie a poche semplici regole il tempo del gioco è inclusivo, caratterizzato da goliardia e spensieratezza.
“L’entrare a far parte della “famiglia” del Tocatì è stato per noi un ambito traguardo. Collaborare per il suo riconoscimento da parte dell’UNESCO è fondamentale poiché nel patrimonio culturale non sono compresi solo monumenti e collezioni di oggetti, ma anche tutte le tradizioni vive trasmesse dai nostri antenati, il cui mantenimento è fondamentale in un mondo che va verso la globalizzazione.”
Associazione il Colle e il Solleone
Montorio al Vomano, Teramo, Abruzzo.
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Il gioco sferistico del Tò Vegna di Farra di Mel, un paese in provincia di Belluno di 400 anime, viene trasmesso alle nuove generazioni grazie al forte legame con le tradizioni sentito dagli abitanti del paese. Giocatori di ogni età continuano a praticare questo gioco con allegria e spensieratezza all’aperto, nelle vie del paese, a testimonianza dell’importanza sociale e storica che questa pratica ha per la comunità.
“La nostra partecipazione al Tocatì ci ha aperto nuovi orizzonti, fatto conoscere altre comunità e ci ha fatti sentire meno soli e più consapevoli dell’importanza sociale e storica del gioco”.
CRAL Ferrarese
Farra di Mel, Belluno, Veneto.
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L’Associazione Torri Umane da anni si occupa del recupero e della salvaguardia della pratica delle Torri Umane, impegnandosi concretamente nella trasmissione di questo rituale. Inizialmente religiosa, la pratica successivamente assume una connotazione politica e si afferma come simbolo dell’equilibrio sociale tra le classi. L’associazione partecipa al Tocatì da diversi anni e, grazie alle attività promosse da AGA, ha incontrato diverse comunità ludiche tradizionali a livello nazionale e internazionale, favorendo lo scambio e il confronto tra pratiche ludiche.
“La partecipazione dell’Associazione alle diverse iniziative del Tocatì ha consentito la presa di contatto con un livello più ampio su scala nazionale e internazionale, rafforzando la convinzione che il nostro gioco e le nostre tradizioni rappresentino un qualcosa di prezioso e irrinunciabile. Il nostro impegno va nella direzione di un sempre maggiore coordinamento con le esperienze di altre comunità, in coerenza con la vocazione e il crescente impegno del programma Tocatì. Conoscere e partecipare alle tradizioni altrui ci consente infatti di sentirci parte di un qualcosa di più complesso, di un movimento sempre più ampio e potente di salvaguardia del nostro patrimonio comune.”
Associazione Torri Umane
Irsina, Potenza, Basilicata.
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I Trampolisi di Schieti tramandano la tradizionale usanza di andare sui trampoli: un tempo utilizzati per attraversare le zone paludose, questi sono ora i protagonisti del Palio dei Trampoli, una manifestazione sentita e partecipata che si svolge ogni anno a Urbino. I Trampolisti di Schieti collaborano alle attività proposte da AGA per far conoscere e promuovere questo gioco sin dal 2007. Un tempo mezzo di trasporto per contadini e minatori, i trampoli venivano utilizzati per guadare il fiume e raggiungere il luogo di lavoro, mentre in epoche più recenti sono stati ripresi per gareggiare in competizioni estive all’aperto nel borgo medievale di Schieti. Questa pratica ludica è stata al festival Tocatì nel 2007, 2011, 2012, 2017 e 2021. Nel 2008 e 2015 è stata AGA invece a raggiungere le Marche per sensibilizzare la comunità sull’importanza delle tradizioni legate al gioco.
“Il gioco è per la nostra comunità momento di socializzazione e appartenenza al proprio territorio. L’UNESCO è per noi la possibilità di far conoscere questa antica e magnifica tradizione, molto sentita dagli abitanti della nostra comunità ludica. È motivo di orgoglio.”
Centro Socioculturale Don Italo Mancini
Schieti, Urbino, Marche.
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Il gioco del Trucco da Terra, un tempo praticato quotidianamente in tutto il territorio ligure, viene oggi giocato principalmente a Rialto, paese rurale e boschivo situato nell’entroterra della provincia di Savona, in preziosi momenti di incontro e condivisione tra giocatori e giocatrici appartenenti a generazioni differenti. Costituito da una paletta di legno, bocce colorate e cerchi di ferro conficcati nel terreno, il Trucco viene giocato con poche semplici regole, soprattutto nel periodo estivo.
“La nostra comunità condivide pienamente gli intenti del programma Tocatì che è stato per noi l’occasione per cercare le origini storiche del nostro gioco e ci ha dato l’opportunità di farlo conoscere, mantenendo così viva la tradizione. Il valore aggiunto della partecipazione al festival Tocatì è stato l’incontro e l’opportunità di scambio con le altre comunità ludiche italiane e internazionali.”
A.S.D. Polisportiva Rialtese
Rialto, Savona, Liguria.
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Il Comitato Feste e Sagre di Faenza partecipa da molti anni al programma e al festival Tocatì con il gioco romagnolo dello Zachegn, simile alle bocce, i cui strumenti di gioco sono però costituiti da mattonelle di pietra. Durante l’anno il gioco viene proposto nelle scuole, nelle feste popolari, nelle parrocchie e nei circoli culturali del territorio. La sua forza è la semplicità, che permette di trasmettere un passatempo popolare dalle origini lontane che oggi coinvolge giocatori e giocatrici di ogni cultura ed età.
“Il programma Tocatì è per noi un momento in cui confrontarsi con altre comunità ludiche sulle strategie e sulle modalità che permettono di continuare a lavorare sulla diffusione del Gioco e dello Sport Tradizionale. Riconosciamo nell’UNESCO l’istituzione mondiale che può continuare a promuovere la pace e la convivenza tra i diversi popoli attraverso l’istruzione, la cultura, la comunicazione e l’informazione. Promuovere il rispetto e difendere le libertà è fondamentale anche attraverso la salvaguardia di momenti di vera comunione come possono essere il gioco e lo sport.”
Comitato Feste e Sagre di Faenza
Faenza, Ravenna, Emilia Romagna.
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