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Dalla tristezza dell'azzardo alla gioia del gioco

Con Maurizio Fiasco, Daniela Capitanucci, Arianna Camporese, Prof. Daniele Batturini, Sabrina Migliozzi, Roberta Pacifici, Pier Luigi Sacco
Con il sostegno di Fondazione San Zeno

42
Museo di Storia Naturale
Ven 09:30-13:30
Gioco accessibile

Saluti istituzionali:
Giorgio Paolo Avigo, presidente AGA
Damiano Tommasi, Sindaco di Verona
Chiara Stella, presidente della Commissione consiliare
Daniela Galletta, Rete scuola e Territorio educare insieme

Relatori:
Maurizio Fiasco, presidente di Alea e sociologo
Daniela Capitanucci, presidente della APS “Azzardo e Nuove Dipendenze”
Arianna Camporese, psichiatra a psicoterapeuta
Daniele Butturini, professore di Diritto costituzionale, Università di Verona

Sabrina Migliozzi, medico, ULSS2 Gioco d’azzardo patologico
Roberta Pacifici, già direttore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping, ISS
Pier Luigi Sacco, professore di Economia della Cultura

“Tristezza dell’azzardo e gioia del gioco”

L’età evolutiva soffre per l’aggressione della “dopamine economy”, di un insieme di industrie che sfruttano le vulnerabilità del sistema di ricompensa del cervello per incentivare il consumo di prodotti come junk food, gioco d’azzardo, gaming, tabacco e alcolici. Le buone pratiche del Tocatì, come le attività sportive, il gioco all’aria aperta, le relazioni di vicinato e la vitalità delle strade dei quartieri sono una risposta in positivo. Il convegno propone una visione unitaria d’insieme che favorisca la collaborazione di varie professionalità e istituzioni davanti alle sfide delle nuove e vecchie dipendenze.

Info

Fondata nell’aprile del 2000, l’associazione scientifica ALEA, ha introdotto pionieristicamente e quindi diffuso lo studio e la pragmatica sul gioco d’azzardo e sui comportamenti a rischio correlati o similari. Punto di riferimento delle istituzioni e delle buone pratiche nei territori, Alea promuove l’impegno interdisciplinare di quanti, con competenze diverse, come medici, psichiatri, psicologi, sociologi, educatori ecc., si occupano delle nuove condizioni delle dipendenze patologiche indotte dall’industria e si dedicano all’ideazione di prassi innovative per fronteggiarle.

Scarica qui la Sintesi delle relazioni

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Ph. credits: Barbara Rigon

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