Keep It Alive and Pass It On: Patrimoni UNESCO al Teatro Romano
Alla Bua
Musica e danza celebrano l’UNESCO. Sotto il cielo UNESCO la musica si diffonde tra canti e danze.
Formati nella storica festa di San Rocco a Torrepaduli, in provincia di Lecce, tra il vino, le voci spiegate e gli incessanti tamburelli, gli Alla Bua arrivano a Tocatì col loro carico di tradizione salentina e musica popolare. Un antidoto per far fronte ai mali della società a suon di pizzica: una danza forte, calda e liberatoria.
Oltre a condividere la loro matrice popolare, i componenti del gruppo sono forti di provenienze musicali singolarmente disparate, che spaziano dai repertori classico e contemporaneo, rock, antico, jazz, dance e etnico. Tutto ciò porta ad una riproposizione molto colorita del repertorio tradizionale salentino e ricca di sottigliezze ed energie sempre rinnovate, sebbene scaturite da esecuzioni molto spontanee, liberatorie appunto e, in ogni caso, festose. Sul palco gli Alla Bua rivelano il loro carattere: musica dal ritmo forte, quasi violento, del tamburello di Fiore; intrecci e cascate di note della fisarmonica di Francesco; il vibrato delle armoniche melodie del violino di Emanuele, la certezza della granitica chitarra di Dario; i graffi della voce di Gigi e la contrastante dolcezza di quella di Irene e del suo oboe. Gli Alla Bua risultano l’unione di tutto ciò che la musica salentina richiede per concretizzare al massimo la sua espressività, carica di un passato (e talvolta anche di un presente) difficile. Caratteristiche e qualità che, nello sfrenato divertimento di musicisti, ballerini e appassionati che numerosi partecipano ai loro spettacoli, vengono recepite come una vera “altra cura”. Negli ultimi anni il repertorio degli Alla Bua si è arricchito di brani originali composti dagli stessi componenti, in uno stile a volte molto legato alla tradizione, a volte invece, solo motivato dallo spirito del gruppo e dunque più innovativo e originale.